Un Avvocato Presenta il Caso dell'Aldilà
Prove Oggettive Inconfutabili
-- di Victor Zammit
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Il Libro

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21. L'Ouija

"La linea di confine tra il mondo dei viventi e quello dei morti sembra essere una specie di giungla metafisica o di 'territorio fuorilegge', affollato di personalità malvagie e psicopatiche. Se riescono a trovare una vittima e ad entrarvi in sintonia, la loro natura distruttiva è in grado di agire con limitazioni perfino inferiori rispetto a quelle che avevano quando si trovavano incarnate in un corpo fisico".

Ian Currie, 1978: 192

L'Ouija è uno dei metodi più diffusamente utilizzati dagli "inesperti" per dar vita alla comunicazione spiritica. Il suo nome deriva dall'affermazione francese oui e da quella tedesca ja. Consiste in una tavola contenente le lettere dell'alfabeto, alcuni numeri, i segni di punteggiatura e le parole e no impresse sulla sua superficie. Il gruppo di persone che la utilizza, posiziona leggermente le dita su un puntatore che, rapidamente e senza la conoscenza consapevole dei partecipanti, si muove trasmettendo una serie di messaggi. Negli Stati Uniti la vendita dell'Ouija raggiunse il suo picco durante la Prima Guerra Mondiale, e gli anni '30, '40 e '60 del XX secolo furono testimoni di una vera e propria mania nazionale, con il "Misterioso Oracolo Parlante" che ebbe una fortissima diffusione nell'ambiente studentesco (Hunt 1985: 5).

La trattazione dell'Ouija è inclusa in quest'opera, perché tale metodo è spesso il primo ad essere utilizzato dai dilettanti per tentare di indagare sull'Aldilà. È scientifico nel senso che le persone che seguono la procedura otterranno risultati simili - ossia messaggi intelligenti. Intelligenti, in quanto le risposte fornite  a specifiche domande sono conformi a quelle che verrebbero date da esseri viventi. La qualità della risposta dipende da chi o cosa la dà.

I sensitivi e i medium esperti credono nella realtà del contatto spiritico - ossia nel fatto che le risposte dell'Ouija siano fornite da entità umane e non, appartenenti a diversi livelli vibrazionali, anche se in prevalenza provengono dalle entità inferiori che possiedono una maggiore affinità con la nostra "lunghezza d'onda". Se si entra in contatto con un'entità più evoluta, ci sarà da attendersi una risposta più sofisticata. Se si entra in contatto con entità rozze e inferiori, allora le informazioni ricevute saranno analoghe a quelle provenienti da una persona rozza, volgare, stupida, arrogante e blasfema che cerca di sconcertare coloro che le stanno accanto. L'investigatore del paranormale Archie Roy paragona l'uso dell'Ouija alla pratica di incontrare al bar dei perfetti estranei e invitarli a casa (1996: 176).

All'inizio, il punto di vista ufficiale dei materialisti era che i messaggi provenivano semplicemente dall'azione consapevole o inconsapevole dei partecipanti - una sorta di "automatismo". Per anni, negli Stati Uniti, l'Ouija è stato venduto nei negozi di giocattoli e nel reparto giochi dei grandi magazzini, e le persone lo utilizzavano per "divertirsi" o per ottenere un profitto personale, cercando, ad esempio, di ottenere i numeri vincenti del lotto.

Ma nessuno scettico è stato in grado di spiegare come mai gruppi di persone normali e beneducate ottengano dall'Ouija imprecazioni raccapriccianti, maledizioni, e terribili minacce di ogni genere, senza che ciò succeda con altri metodi che sarebbero in grado di proiettare l'inconscio.

I medium di tutto il mondo riferiscono in maniera concorde che coloro che sono morti e vivono in preda alla disperazione nelle regioni a più basso livello vibrazionale - quelle più vicine alla terra, chiamate a volte regioni astrali inferiori - sono molto invidiosi di coloro che vivono sulla terra; essi sanno, infatti, che, finché si trova sulla terra, una persona può accrescere le proprie vibrazioni, mentre ciò è molto complicato nelle sfere inferiori del mondo dello spirito.  Essi non sono demoni o diavoli, ma esseri umani poco evoluti sotto il profilo spirituale.

La disperazione raggiunge livelli estremi in quanto queste persone non possono sperimentare quelle cose che amavano mentre erano in vita - l'eccitazione, la violenza, l'alcol, il fumo, il sesso. Se essi avessero la capacità di amare, di provare affetto, o di possedere un qualunque altro attributo spirituale positivo, non sarebbero nella condizione in cui si trovano. Se solo avessero la capacità di chiedere un aiuto per essere alleviati dalla loro condizione di infelicità, ci è stato detto dall'Aldilà che tale aiuto non sarebbe loro negato.

Molti di coloro che praticano la metafonia (vedi Capitolo 3) hanno registrato voci provenienti da questo livello, che dicono oscenità, sussurrano in maniera sinistra e talvolta parlano con un tono chiaramente ostile (Lazarus 1993: 158).

Stoker Hunt, il quale ha indagato sugli effetti dell'uso dell'Ouija, sintetizza così il modello comune di comunicazione che si realizza quando i "giocatori" contattano delle entità di questo livello:

L'invasore si concentra sui punti deboli del carattere della vittima ... Se è vanitosa, fa appello alla sua vanità. "Ho bisogno del tuo aiuto", dirà il seduttore, "e solo tu puoi aiutarmi" ... L'entità è maliziosa e non esita a mentire, a farsi passare per un'altra persona (generalmente una persona amata defunta) e ad adulare. Ovviamente per l'invasore è meglio se la vittima è sola, isolata, stanca o ammalata (Hunt 1985: 86).

In tal modo l'entità incoraggia la sua vittima ad abbandonare i suoi veri amici e la spinge ad avvalersi solo dell'Ouija per ricevere consigli, pareri e compagnia. A questo scopo le suggerisce pericolose bravate e azioni avventate, mentre le sconsiglia le attività salutari e le cure mediche adeguate. La vittima avverte ad ogni ora del giorno e della notte il desiderio incontrollabile di utilizzare l'Ouija o di ricorrere alla scrittura automatica:

Se è necessario, l'invasore terrorizza la sua vittima, materializzandosi in forma spettrale, inducendo visioni mostruose, incitando attività di poltergeist, facendo apparire oggetti dal nulla, comunicando notizie false o tragiche, facendo levitare oggetti e a volte facendo levitare la vittima. Può accadere tutto questo e molto altro - non come fine a se stesso, ma come mezzo per un'eventuale possessione completa (Hunt 1985: 87).

Qualunque sia l'ipotesi a cui si dà credito - quella spiritica o la teoria del subconscio dei "giocatori" - esistono molti casi di malattie psichiche derivanti in maniera diretta da un utilizzo sconsiderato dell'Ouija, come se si trattasse di un giocattolo. L'uso dell'Ouija può essere pericoloso per chiunque sia altamente suggestionabile, soffra di un qualsiasi tipo di disordine emotivo o psichico o abbia fatto uso di droghe in grado di alterare lo stato mentale. Gli esperti avvertono che in nessun caso l'uso dell'Ouija dovrebbe essere consentito ai bambini o a chiunque non sia in possesso di un forte senso della propria identità (Covina 1979).

Il Dott. Carl Wickland, uno psichiatra americano, nel 1924 ha scritto un classico sulle malattie mentali, Thirty Years Among the Dead (Trent'anni fra i morti). In esso egli mette in guardia:

Il problema serio dell'alienazione e dello squilibrio mentale derivanti da esperimenti metafisici eseguiti senza le adeguate conoscenze ha per la prima volta attratto la mia attenzione in seguito ai casi di diverse persone le cui esperienze, apparentemente innocue, con la scrittura automatica e l'Ouija sono sfociate in un'insania talmente furiosa da rendere necessario l'internamento in un ospedale psichiatrico. Sono venuto a conoscenza di molte altre conseguenze rovinose che si sono verificate in seguito all'utilizzo, ritenuto innocuo, dell'Ouija, e le mie osservazioni mi hanno spinto a ricercare nei fenomeni metafisici la possibile spiegazione di questi strani avvenimenti (Wickland 1924: 29).

Wickland scoprì di essere in grado di curare molti di questi casi diagnosticati di insania servendosi di una medium in stato di trance (sua moglie), che si faceva possedere dallo spirito che ossessionava il malato psichiatrico. Scoprì che molte di queste entità erano inconsapevoli di essere morte; senza alcuna conoscenza dell'Aldilà esse si trovavano in una sorta di condizione di penombra. Grazie all'aiuto di intelligenze superiori dell'altro lato Wickland fu in grado di convincere le entità a lasciare l'aura del paziente dalla cui luce erano state attirate.

Anche Hugh Lyn Cayce, figlio del famoso sensitivo americano Edgar Cayce, è a conoscenza di diversi casi di esperienze negative derivanti dall'uso dell'Ouija. Nel suo libro Venture Inward (Avventura interiore) del 1964, in un capitolo dedicato alla scrittura automatica e all'Ouija, egli sostiene che le storie di persone che si cacciano in enormi difficoltà a causa di queste pratiche sono:

Purtroppo non inconsuete. La cosa preoccupante è che possono essere moltiplicate per le migliaia di casi di persone internate negli ospedali psichiatrici di tutto il mondo (Cayce 1964).

Paul Beard, in qualità di presidente del College of Psychic Studies la cui sede è in Inghilterra, ha studiato molti casi di ossessione da Ouija ed è arrivato alla conclusione che l'uso abituale dell'Ouija o della scrittura automatica possono portare ad un contatto prolungato con dei defunti malintenzionati che possono riuscire ad infiltrarsi nell'aura protettiva della vittima e ad entrare in contatto con essa in ogni momento, "parlando" nella sua testa con la "voce" o con il "pensiero". Ciò può portare a "incitazioni malvagie praticamente continue che possono comportare anche allucinazioni visive" (Beard 1970). Ian Currie cita il caso di una giovane madre a cui vennero mostrate delle vivide allucinazioni in cui lei torturava e uccideva il suo bambino (Currie 1978: 190).

Martin Ebon evidenzia le sue esperienze negative in The Satan Trap (La trappola di Satana) del 1975. Egli sostiene di avere iniziato da scettico incallito nei confronti di tutto ciò che aveva a che fare con l'occulto e di essere stato attratto dall'Ouija quando predisse con precisione l'alluvione di New York del 1973 e gli diede accurate informazioni "riservate" riguardo alla morte di un famoso giornalista scandalistico.

Un'altra persona che ha messo in guardia nei confronti dei pericoli dell'Ouija è Susy Smith, che nel suo libro del 1971, Confessions of a Psychic (Confessioni di un sensitivo), ha scritto:

State alla larga dall'Ouija e dalla scrittura automatica finché non avete imparato a proteggervi adeguatamente. Dicono che degli sforzi innocenti per comunicare possono essere pericolosi come giocare con i fiammiferi o con le granate a mano. Potete considerarmi come l'esempio numero uno di quello che non si deve fare, visto che ho vissuto in prima persona molti dei gravi problemi derivanti da ciò. Se mi avessero avvertito in anticipo del fatto che tali sforzi avrebbero potuto provocarmi dei disturbi mentali, avrei utilizzato una maggiore cautela (Smith 1971).

Alcuni anni fa mi sono personalmente imbattuto nel caso grave di un giovane che aveva utilizzato l'Ouija per chiedere i numeri vincenti del lotto. Per un po' di tempo vinse e si entusiasmò per le informazioni che gli venivano passate dai suoi nuovi "amici". Ma quando tentò di smettere, iniziò ad essere ossessionato da alcune voci, e si svegliava all'una o alle due della notte in preda al terrore, letteralmente soffocato da una presenza vendicativa che gli ricordava che aveva un debito nei suoi confronti.

Alcune comunicazioni positive

Ma se i sensitivi esperti mettono in guardia contro i pericoli dell'Ouija e sottolineano il fatto che molti di coloro che comunicano attraverso l'Ouija non sono assolutamente chi sostengono di essere, ci sono anche state parecchie comunicazioni positive di lunga durata che sono iniziate in questo modo.

Un caso spettacolare di comunicazione positiva fu quello di Pearl Curran che provò l'Ouija insieme ad un vicino di casa il 12 luglio del 1912. Dopo un anno di sperimentazioni, iniziò a ricevere messaggi da Patience Worth, un'entità spirituale che sosteneva di essere nata nel 1649 vicino a Dorsetshire, in Inghilterra.

Fra il 1912 e il 1919, attraverso l'Ouija, l'entità dettò cinque milioni di parole - epigrammi, poesie, allegorie, racconti e veri e propri romanzi. La collezione delle sue opere è racchiusa in ventinove volumi, 4375 pagine ad interlinea singola. Essa comprende cinque romanzi, dei quali, quello di maggior successo è stato The Sorry Tale (La storia triste), una storia di 300.000 parole sulla vita terrena di Gesù, che ricevette il seguente giudizio della critica:

The New York Times, 8 luglio 1917:

Questa lunga e intricata storia della vita dei Giudei e dei Romani al tempo di Cristo è ricostruita con la precisione e l'accuratezza di una mano esperta. È un libro splendido, bellissimo e nobile.

Patience Worth scrisse anche più di 2.500 poesie. Vinse un concorso nazionale di poesia al quale parteciparono quarantamila aspiranti con più di un'opera a testa. Le sue opere vennero anche pubblicate regolarmente sulla più prestigiosa antologia annuale di poesia degli Stati Uniti.

Uno dei suoi più grandi ammiratori fu l'editore William Reedy che faceva parte del comitato giudicante del Premio Pulitzer per la poesia. Questi frequentò assiduamente la casa di Pearl e delle sue poesie diede il seguente giudizio:

Contengono passaggi di ammaliante bellezza, di rara spiritualità, di pathos. Non eguaglia Shakespeare o Spencer. Non è grande come Chaucer. Ma ce ne fossero di esseri intelligenti in grado di comunicare poesie attraverso l'Ouija o in altro modo ... è poesia di buon livello, migliore di quella che di regola si trova sulle riviste - poesia dotata di una sua qualità intrinseca (Hunt 1985: 31).

I libri di Seth

Un'altra famosa entità letteraria che iniziò a comunicare attraverso l'Ouija fu Seth, il quale si presentò quando Jane Roberts e il marito nel 1963 iniziarono ad usare l'Ouija. Al loro quarto tentativo, si presentò un'entità che diede il nome di "Frank Withers", il quale disse che era recentemente vissuto sulla terra, che era stato insegnante d'inglese ed era morto nel 1942. In seguito spiegò che preferiva essere chiamato "Seth" e che aveva la speciale missione di aiutare la gente a conoscere se stessa e a comprendere meglio la realtà.

Attraverso Jane, Seth ha dettato diversi libri di successo aventi ad oggetto la natura della realtà, la reincarnazione, i sogni, i viaggi astrali e la natura di Dio. Ha dato ai suoi lettori dei consigli per sviluppare tecniche di meditazione e capacità di percezione extrasensoriale (ESP). Ha diagnosticato malattie, ha descritto correttamente l'interno di appartamenti e stanze distanti diversi chilometri e si è materializzato sotto forma di apparizione in sedute medianiche tenute in ambienti ben illuminati (Vedi Roberts 1974, 1994, 1997a, 1997b).

Ci sono tante altre storie di successi letterari e di relazioni creative che si sono sviluppate attraverso l'uso dell'Ouija, e tra queste ricordiamo quella di James Merrill, vincitore del Premio Pulitzer, che nel 1982 scrisse The Changing Light at Sandover (La luce cangiante a Sandover) servendosi dell'Ouija.

Nell'opera sono vividamente riportate le sue esperienze spaventose (visioni, trasformazioni corporali, la sensazione di presenze potenti) come pure quelle positive e gioiose. Tuttavia, dopo più di trent'anni di esperienza con l'Ouija Merrill afferma di sconsigliarne l'uso ai suoi amici, perché:

Non si può mai sapere in anticipo quanto possa essere suscettibile una certa persona.

Prove consistenti della vita dopo la morte

Ciò che personalmente trovo strabiliante riguardo alla letteratura sull'Ouija è la sua elevatissima consonanza con le scoperte fatte dai ricercatori che hanno studiato i medium di più alto livello, la metafonia e le altre aree della ricerca scientifica menzionate in questo libro. È semplicemente impossibile spiegare solo con la proiezione dell'inconscio di un individuo o di un gruppo la sorprendente diversità dei messaggi che si ricevono, quando a comunicare - spesso in rapida successione - sono entità di livelli differenti.

Se alcuni dei messaggi possono provenire dal subconscio dei partecipanti, è difficile credere a una cosa del genere in quei casi in cui delle entità, totalmente sconosciute ai partecipanti, forniscono in dettaglio nomi, indirizzi, occupazioni, e talvolta molte altre informazioni tutte corrette e verificabili.

Il Dott. Alan Gauld della Society for Psychical Research (Società per la Ricerca sul Paranormale) indagò su 37 dei 240 presunti comunicatori che si erano presentati tra il 1937 e il 1954 ad un circolo di praticanti dell'Ouija che si riuniva in una casa del Cambridgeshire.

Nel suo rapporto alla Society for Psychical Research (Società per la Ricerca sul Paranormale) (Gauld 1966-72 A series of ‘Drop-in’ Communicators. Una serie di comunicatori di passaggio PSPR, 55, 273-340), egli spiega di avere indagato, più di vent'anni dopo le comunicazioni originarie, sulle indicazioni fornite da alcuni di questi presunti comunicatori e di essere stato in grado di verificare la rispondenza al vero di un numero significativo di dettagli in almeno quattro casi.

Nel caso di Gustav Adolf Biedermann, Gauld fu in grado di verificare la personalità del comunicatore e le seguenti informazioni specifiche:

Sono vissuto a Londra
La mia casa era Charnwood Lodge.
Nazionalità tedesca.
Nome corretto Adolf Biedermann. Mi hanno sempre conosciuto come Gustav e così sono sempre stato chiamato.
Ero un razionalista.
Avevo settant'anni quando sono deceduto.
Lavoravo in proprio.
Ero associato all'Università di Londra.
Sono morto più di un anno fa.

In questi casi Gauld sottolinea il fatto che i partecipanti non ricercavano né pubblicità né denaro, ed è certo che per loro non ci sarebbe stato alcun modo di superare le difficoltà esistenti per avere accesso ai documenti pubblici che egli ottenne da una grande quantità di fonti. E tutto questo solo per raggirare gli altri componenti del circolo sperando, per vent'anni, che qualcuno si sarebbe preso la briga di indagare.

Sebbene ci siano tantissimi siti che trattano dell'Ouija in maniera sensazionalistica, The Museum of Talking Boards (Il Museo delle Tavole Parlanti) è uno dei pochi che si occupano della relativa letteratura in modo completo, e che forniscono link utili e bibliografia.

 

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